Arcigay Valle d’Aosta Queer Vda ha deciso di aderire al Comitato regionale per i referendum di giugno perché, da sempre, ci occupiamo di diritti umani, sia civili che sociali. Questo perché la piena realizzazione di ogni persona avviene necessariamente in ogni ambito della vita, da quello lavorativo a quello civile. Le battaglie della comunità queer non hanno mai avuto confini, tra il riconoscimento delle individualità e quello della comunità: il lavoro è uno degli ambiti dove maggiormente abita la persona; e crediamo che l’ambiente di lavoro debba essere quanto più tutelante e sicuro possibile.
Le questioni referendarie, dal licenziamento illegittimo alla sicurezza sui luoghi di lavoro, sono fondamentali per garantire il rispetto della persona che lavora, in modo da assicurare che l’occupazione diventi un elemento non precario ma stabile.
Inoltre, l’intersezionalità è una delle prospettive indispensabili della nostra azione: le discriminazioni agiscono a più livelli, con più complessità. Chi ha il privilegio di non averle le deve trasformare in responsabilità. E per questo la nostra associazione crede profondamente nella necessità di rivedere anche la legge sulla cittadinanza, vecchia di troppi anni. La società si è trasformata, è cambiata, e questo processo non può più essere ignorato. Crediamo che non sarebbe questa la riforma necessaria, perché troppe persone minori, oggi, scontano le difficoltà di non essere riconosciute come pienə cittadinə del nostro stato; ma siamo anche consapevoli che questi referendum siano un passo necessario per costruire una società che non abbia paura di sé, del cambiamento insito nella natura stessa del mondo.
L’8 e il 9 giugno andiamo a votare con convinzione, convinciamo chiunque a votare, ricordiamo che anche studenti e lavoratorə fuori sede potranno votare, con degli adempimenti particolari. Votiamo per cinque SÌ che permetteranno, a tuttə, di costruire una società italiana meno spaventata e più propositiva, capace di affrontare il futuro!
