Y In questi giorni è stato pubblicato il Rapporto 2025 di ILGA-Europe, che analizza progressi e problemi sulla situazione dei diritti delle persone LGBTIAQ+ in Europa e in Asia centrale.
Tra i punti salienti di questa edizione emergono alcune tematiche di particolare rilevanza.
📣 Sette Paesi europei hanno promulgato o proposto le cosiddette leggi sulla “propaganda LGBTIAQ+”, che criminalizzano la visibilità e limitano la discussione pubblica.
🚸 Nove Paesi, tra cui l’Italia, hanno approvato o tentato di introdurre normative che escludono le tematiche LGBTIAQ+ dai programmi di educazione sessuale e all’affettività.
🌍 In molti Stati è stato negato il diritto di richiesta d’asilo per motivi legati all’identità di genere o all’orientamento sessuale, in alcuni casi con la motivazione che la persona interessata non sembrava “sufficientemente gay”.
🇮🇹 Per quanto riguarda l’Italia – posizionata alla 35ª posizione su 54, dietro persino l’Ungheria – il rapporto evidenzia importanti criticità in diversi ambiti, tra cui l’accesso a beni e servizi, l’aumento dei discorsi d’odio, l’adozione di provvedimenti volti a limitare le tematiche LGBTIAQ+, l’accesso alle cure e all’impiego, i diritti sessuali e riproduttivi, la libertà di espressione, il diritto alla casa, il supporto istituzionale, la partecipazione alla vita pubblica, culturale e politica e il riconoscimento legale del genere.
‼️ Di particolare significato simbolico è stata l’omissione, in occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto, di qualsiasi menzione della deportazione e dello sterminio delle persone LGBTIAQ+. Ancora più allarmanti risultano i dati relativi agli atti di violenza omo-bi-transfobica.
🌈 L’obiettivo del report è essere uno strumento di scambio di buone pratiche e politiche: un invito alle associazioni e alla società civile a impegnarsi per contrastare le minacce ai diritti, provenienti soprattutto da Paesi governati da forze politiche di matrice conservatrice.
🔗 Leggi tutto il report: https://www.ilga-europe.org/report/annual-review-2025/