L’edizione 2024 dell’Eurovision Song Contest è stata colma di controversie e cattiva gestione, ma non possiamo non celebrare un nuovo traguardo per la comunità queer: la vittoria, infatti, è andata per la prima volta ad una persona non-binary, Nemo per la Svizzera, che è apertamente out e orgogliosə di esserlo, tanto che alla flag parade si è presentatə non solo con la bandiera del suo paese ma anche con quella gialla, bianca, viola e nera non-binary.
Certo, questo non basta per redimere EBU, la European Broadcasting Union, dal suo comportamento controverso su più fronti – caratterizzato da doppi standard di trattamento, trasparenza quasi inesistente, lunghi silenzi e tentate censure rispetto alla denuncia del genocidio in atto a Gaza – criticata anche dal vincitore che, durante la conferenza stampa di chiusura, a proposito del piccolo incidente con il trofeo di vetro che si è rotto, ha dichiarato: “The trophy can be fixed, maybe Eurovision needs a little bit of fixing too, every now and then”.
Festeggiamo comunque la vittoria di Nemo e il suo discorso finale: “I hope this contest can live up to its promises and continue to stand up for peace and dignity for every person in this world”. Perché il sogno dell’Europa (e dell’Eurovision) è da sempre questo.