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La scienza è femminile

Tra il 1901 e il 2021 hanno ricevuto il Premio Nobel 58 donne su 947 vincitori. Meno del 30% dei ricercatori oggi si identifica come donna. Eppure, quando le donne studiano discipline scientifiche ottengono in media risultati più alti.

Oggi vogliamo ricordare l’importanza di sfatare i miti secondo cui “alle ragazze non piacciono le scienze” o per cui “le donne sono meno portate”. Bisogna superare questi stereotipi di genere: con formazione, eque assunzioni, promozioni e parità di stipendi…e si potrà colmare un divario inaccettabile e garantire a tutte le ragazze la possibilità di scegliere liberamente un futuro nel mondo scientifico.

Per questo, dedichiamo la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza 2024 a Jemma Redmond.
Nata come donna intersessuale nel 1978 in Irlanda, Redmond ha studiato ingegneria elettronica, conseguendo la laurea in fisica applicata e ottenendo un master in nanobioscienze. È morta prematuramente a 38 anni.

Nel 2015 ha cofondato la start-up Ourobotics dove ha sviluppato la prima stampante 3D capace di utilizzare 10 diversi biomateriali contemporaneamente. Era una sostenitrice della scienza aperta e accessibile: la sua seconda stampante 3D era più economica e interamente open source.

La sua speranza era che un giorno ogni ospedale e università avrebbe avuto una biostampante in grado di stampare nuovi organi, per pazienti nell’elenco dei trapianti e per dare organi riproduttivi sani a chi, come lei, era sterile.

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